Calze elastiche sanitarie preventive terapeutiche, monocollant antitrombo e gambaletti riposanti
ORTOPEDIA
Il limite che divide le due categorie è pari a 20 mmHg. Sotto i venti abbiamo le calze riposanti o preventive, sopra le calze terapeutiche.Le calze preventive possono essere divise in due categorie: a maglia liscia o a doppia rete.
Le prime sono esteticamente migliori e più alla moda, mentre le seconde hanno una compressione più forte rispetto alle prime.
Queste calze sono vendute in moltissimi colori e tonalità nella versione a gambaletto, autoreggenti o collant. In generale le calze preventive hanno una compressione di almeno 6 mmHg e partono dai 40 denari per una contenzione leggera, arrivano a 70 denari con una compressione media e quindi a
140 denari per una contenzione forte.
Le calze a 40 denari vanno utilizzate quando il soggetto avverte semplicemente un senso di pesantezza agli arti inferiori o ha un leggero gonfiore.
Le 70 denari quando cominciano a spuntare i primi capillari o il gonfiore alle gambe diventa più importante.
Le calze da 140 denari si usano quando si hanno varici di lievissima entità e per i casi più gravi occorre utilizzare le calze terapeutiche.
La funzione delle calze terapeutiche è quella, tramite un’azione meccanica, di prevenire il peggioramento di una patologia di cui la persona soffre come per esempio la trombosi venosa profonda, i linfedemi, ecc. Le calze terapeutiche di dividono in quattro classi di compressione a seconda dei mmHg presenti alla caviglia:
- CCL 1 con 18-21 mmHg;
- CCL 2 con 23-32 mmHg;
- CCL 3 con 34-46 mmHg;
- CCL 4 oltre i 46 mmHg.
Alla caviglia la compressione di una calza terapeutica deve essere di almeno 18 mmHg. La compressione degrada man mano che si sale: 100% alla caviglia, 70% al polpaccio e poi 40% alla coscia. La compressione è maggiore a livello della caviglia in quanto stringendo si aiuta il sangue a circolare meglio verso l’ alto. È il medico a dover stabilire il grado di compressione da adottare.
La calze di prima e seconda classe sono usate in caso di varici gravi, di complicanze cutanee, trombosi venosa superficiale o profonda, eczemi oppure negli esiti delle ulcere varicose sia guarite che non. In caso di linfedemi gravi o molto gravi occorrono calze di terza o quarta compressione.COME INDOSSARLE
Le calze elastiche sono una terapia poco accettata a causa delle difficoltà nell’ indossarle.In effetti le persione anziane, avendo poca forza nelle mani o avendo difficoltà a piegare la schiena, non sempre riescono a calzarle facilmente.
Per prima cosa occorre indossare la calza la mattina presto quando gli arti sono ancora sgonfi.
Aiutarsi con del borotalco per fare in modo che la calza scivoli meglio.
È possibile seguire anche questo semplice procedimento:
- infilare il braccio all’interno della calza;
- afferrare il tallone tra il pollice e l'indice;
- con l’ altra mano rovesciare la calza;
- posizionare la calza rivoltata sul piede con il tallone verso il basso;
- rovesciare la calza su se stessa stendendola bene sulla gamba.
Insieme alle calze terapeutiche a punta aperta le case produttrici vendono un infilacalze, un sottile guanto in seta da posizionare sul piede per aiutare la calza a distendersi meglio sul piede.
COME MANTENERE EFFICIENTE LA CALZA
La durata media di una calza è di circa 6 - 8 mesi. L’uso quotidiano e i continui lavaggi ne fanno perdere la compressione corretta.Per far durare al massimo la vostra calza potreste seguire questi semplici consigli:
- lavare la calza a mano ad una temperatura non superiore ai 40° con un sapone neutro e non utilizzare detergenti aggressivi; durante il lavaggio non strizzare le calze per non danneggiare le fibre elastiche.
- far asciugare la calza orizzontalmente, lontano da fonti di calore come il sole o i caloriferi in inverno;
- quando indossate le calze usate dei guanti: sono ottimi quelli in gomma che si usano per lavare i piatti o quelli in lattice: unghie lunghe ed anelli possono far sfilare il tessuto.
CONTATTACI